Pagina:Copernico - Poemetto Astronomico.djvu/60


( LIX. )


Mutua cognazion della Natura,
Che sforza tutte le create cose
Ad agire, a patir con Fato alterno,
1285E con catene a gli occhj nostri occulte
Insiem connette gl’infiniti Mondi,
Generar può potenti, e grandi influssi,
Che son cagion di mille effetti ignoti.
Quindi strane Stagioni abbiamo, e quindi
1290Morbi novelli, e sconosciuti, e quindi
Han pensieri, e temperie i corpi, e l’alme,
Quindi more ogni cosa, e torna in vita,
E nulla manca, e nulla riede al nulla.
Son questi general fisici influssi,
1295Che la Filosofia conosce, e approva:
Gli altri, che autenticò la Stolidezza
De gl’Insensati, ed il timor vigliacco
Delle Comete, dell’Ecclissi, e delle
Stelle, che venerò l’Idolatrìa,
1300E il politico zel religioso
De i Pontefici, e de i Legislatori,
Dal sacrario divin delle scienze,
Stermina questi, e maledice, e intima
Loro un eterno esilio; e lunge, grida,
1305Lunge dal nostro Ciel profani influssi.


h 2 Tu