Virili membri a popolar bastanti 1115Non già un Pianeta sol, ma cento sfere.
Son torpidi però, freddi, e gelati
Questi gran Mostri di Natura, e solo
Una fiata in tutto l’anno irrita
Venere in essi suo prorito dolce. 1120Che alfin sia giunto l’aspettato tempo
De gl’innesti amorosi a lor dan segno
Pifferi, e Corni, e festeggianti fochi,
Che spargono per l’aer pioggia di raggi.
Allor le Gigantesse, ed i Giganti 1125Urtano insieme i smisurati corpi
Lussurianti strabocchevolmente
Con furia di tempesta, e di tremuto,
E alle gran scosse treman valli, e monti.
Come ai sospir d’Encelado, e Tiseo, 1130Crolla in Sicilia Mongibello, ed Ischia.
Dura tre giorni intieri il lor diletto,
Come due notti quel di Giove, quando
Languì sul petto della bella Alcmena.
Da i focosi anelanti abbracciamenti 1135Si distaccano mesti; e son poi sempre
Melancolici, e tristi infin che riede
Lor lunghi a terminar Sabbati, e magre