Pagina:Copernico - Poemetto Astronomico.djvu/45


(XLIV.)


Ma ben significò, che in preda a morte
Gli Uomini vanno, e che riman la Terra:
E quel suo Successor, quel bravo invitto
Giosué, quando pregò, fermati o Sole,
950Dovea invece pregar, fermati o Terra.
Ma Dio clemente, Dio pietoso e buono
Vede la mente, e il cor di chi l’invoca,
E non s’offende d’inesperta lingua:
Quindi Ei protetto dal favor del Cielo
955Allontanò da se l’ombre notturne
Finchè de gli Amorrei fe strage, e scempio,
E glorioso di Vittoria opima
Alzò sul campo a Dio Trofei divini.
Or veggo folgorar Marte focoso,
960Che sul capo un cimier porta di fiamme.
Il Pianeta è guerriero, e la sua Gente
E’ nimica di pace, e bellicosa.
Produce il Clima Rodomonti, Orlandi,
Gradassi, Arganti, ed Ercoli, e Sansoni.
965Son le Femine Amazoni, e son forti
Nel campo armate, quanto altrove ignude
Sovra i piumacci, e tra il velluto, e l’ostro.
Aman duelli, scaramucce, zuffe,
Veston di ferro, e non di seta, e bisso;


Sprez-