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(XL.)


850A precipizio ruzzolando intorno,
Come Issione su la Stigia ruota,
E come ne’ Ginnasi, e Biblioteche
Gir sossopra vediam velocemente
Le Figure dipinte in sfera, o in Mappa,
855Che insolente Scolar giocando volta.
Alfin la bella Verità risplende,
E nostri nomi, e nostre carte sono
Delizia, e onore de i miglior Licèi;
E quanto splenderan coteste Stelle
860S’udrà l’Italia, la Germania, e il Mondo
Copernico suonar, e Galilèo.
Deh! dove mi trasporta il vivo zelo
Di sapienza, e la memoria amara
D’un oltraggio, che ancor mi torna in mente!
865Addio Patria, addio Terra, io ti perdono:
Segui eterno il tuo corso, e il Sol t’indori,
E gli Astronomi tuoi sien più felici
Di me, quando diran la Terra gira,
Giran tutti i Pianeti, e fermo è il Sole:
870Nessun dei Mondi a te vicin t’accusi,
E rimproveri a te sinistri influssi.
L’umana Razza, che là in Terra vive
E’ una Razza di gente imperiosa,


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