fu del tutto feminini generis? — Ancora una volta: i cristiani d’oggi mi sembran troppo modesti... — Il bisogno di redenzione, la quintessenza di tutti i bisogni cristiani, non ha nulla a che fare con certe pagliacciate: cotesto bisogno è la più franca espressione della decadenza, la più sincera e la più dolorosa affermazione in simboli e pratiche sublimi. Il cristiano vuole disfarsi di sè medesimo. Il me è sempre odioso. — La morale nobile, invece, la morale dei Padroni, ha le sue radici in una trionfante affermazione di sè, — è un’affermazione della vita per sè stessa, una glorificazione della vita per sè stessa; ha egualmente bisogno di simboli e di pratiche sublimi ma soltanto «perchè il suo cuore trabocca». Tutta la bellezza dell’arte, tutta la grande arte emana da questa morale: la lor comune essenza è la riconoscenza. D’altra parte non le si può negare una istintiva avversione pei decadenti, un disprezzo, un orrore anche per il loro simbolismo: e questo sentimento serve loro quasi di dimostrazione. Il Romano nobile considerava il Cristianesimo come una foeda superstitio: ricordo qui il sentimento che l’ultimo tedesco di gusto distinto, Goethe, aveva per la croce. In vano si cercano contrasti più preziosi, più necessari...1.
- ↑ Sull’antagonismo tra la «morale nobile» e la