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riosa circostanza nella quale, proprio alla fine, quell’antica maniera di sentire ritornò a galla in inatteso modo? Ai funerali di Wagner, la prima società wagneriana tedesca, quella di Monaco, pose sulla sua tomba una corona la cui scritta divenne celebre d’un tratto. Diceva: «Redenzione al Redentore!» Tutti ammirarono l’elevata inspirazione che avea dettata quella scritta, il cui buon gusto era privilegio dei partigiani di Wagner; ma vi furon anche molti (strana cosa!) che fecero questa piccola correzione: «Redenzione del Redentore». Si respirò.

L’adesione a Wagner costa caro! Misuriamo il suo effetto sulla coltura. Cosa dunque è stato portato in primo piano dall’agitazione creata da Wagner? che cosa ha essa svilup-

    ha imparato a imitare molte cose tedesche — ecco tutto. Il suo carattere è anche in contraddizione con tutto ciò ch’era stato considerato tedesco: per non parlare di musicista tedesco! — Suo padre era un commediante che si chiamava Geyer. Un Geyer (avoltoio) è già quasi un Adler (aquila)... Ciò ch’è stato messo fin qui in circolazione come «Vita di Wagner» è favola combinata, se non peggio. Confesso la mia diffidenza a riguardo di tutti i punti che Wagner è stato solo a superare. Egli non avea sufficiente fierezza per dire delle verità sul proprio conto: nessuno fu meno fiero di lui; proprio come Victor Hugo, egli restò fedele a sè medesimo, anche per quanto riguarda la sua biografia, — restò commediante.


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