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44 il caso wagner

dell’autenticità, — bisogna essere commediante per ottenerlo! Victor Hugo e Riccardo Wagner — significano una sola e medesima cosa: che nella civiltà di decadenza, ovunque il potere sovrano cade in mano alle masse, l’autenticità diventa superflua, nociva, isolatrice. Solo il commediante desta ancora il grande entusiasmo. Così nasce l’età d’oro pel commediante, — per lui e per tutto ciò ch’è della sua specie. Wagner procede con pifferi e tamburi alla testa di tutti gli artefici del discorso, dell’interpretazione, della virtuosità; ha dapprima convinto i direttori d’orchestra, i macchinisti e i cantori di teatro. Non dimentichiamo i musicisti d’orchestra — egli li «salvò» dalla noia... Il movimento creato da Wagner si prolunga fin nel dominio della conoscenza: intere scienze speciali sorgono lentamente da una scolastica secolare. Per citare un esempio, io rilevo particolarmente i meriti di Hugo Riemann per quanto riguarda la ritmica: è il primo che abbia fatto valere per la musica l’idea fondamentale della interpunzione (dandole disgraziatamente un brutto nome: egli la chiama «fraseologia»). — Tutti questi, lo dico con riconoscenza, sono i migliori ammiratori di Wagner, i più stimabili, ed è semplicemente nel loro diritto di venerare Wagner. Un medesimo istinto li lega fra di loro; essi vedono in lui