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lettera da torino | 43 |
grandi simboli si fan sentire a guisa d’un leggero romoreggiar di tuoni avanzante da brume lontane; nè s’impazientano quando quest’arte diventa talvolta grigia, orribile e fredda. Non sono essi, come Wagner appunto, della stessa specie del cattivo tempo, del tempo tedesco? Wotan è il loro dio: ma Wotan è il dio del cattivo tempo... Hanno ragione, quei giovanotti tedeschi, dal momento ch’essi son così fatti: come potrebbero essi rimpiangere l’assenza di ciò che noialtri Alcioniani rimpiangiano in Wagner — la gaia scienza: il piè leggero; lo spirito, il fuoco, la grazia; la grande logica; la danza delle stelle; l’insolente spiritualità; i fremiti di luce del Mezzogiorno; il mare muto — la perfezione...
10.
Ho detto qual è il posto di Wagner — ho detto che non è nella storia della musica. Ciò non ostante, qual è il significato di lui in questa storia? L’avvento del commediante nella musica: fatto capitale che dà da pensare e fors’anche da temere. La sua formula è «Wagner e Liszt». — Mai per l’innanzi la lealtà dei musicisti, la loro «autenticità» fu più pericolosamente messa a prova. Si può toccarla col dito: il grande successo, il successo ottenuto sulle masse non è più dalla parte