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lettera da torino 41

di porre nel primo piano il suo «ciò significa...». «La musica non è mai altro che un mezzo,»: ecco la sua teoria; ecco, innanzi tutto, la sola pratica che gli fosse possibile. Ma nessun musicista pensa così. — Wagner aveva bisogno di letteratura per persuader l’universo intero a prender la sua musica sul serio, a crederla profonda «perchè essa significa l’infinito»; egli fu per tutta la sua vita il cementatore dell’«idea». — Cosa significa Elsa? Non v’è dubbio: Elsa è il genio inconsciente del popolo. (— «Nel rendermi conto di ciò, io divenni necessariamente un perfetto rivoluzionario» — ).

Ricordiamoci che Wagner era giovine nel tempo in cui Hegel e Schelling sviavano gli spiriti; ch’egli intuì, ch’egli prese a piene mani ciò che solamente i Tedeschi prendono sul serio — «l’Idea», ciò è dire qualcosa di oscuro, d’incerto, di misterioso; e che fra i Tedeschi la chiarezza è un’obiezione e la logica una confutazione. Schopenhauer, con durezza, ha accusato di slealtà l’epoca di Hegel e e di Schelling, — con durezza, ma pur con ingiustizia: anch’egli, il vecchio falso monetiere pessimista, non se l’è sbrigata «più lealmente» dei suoi contemporanei più celebri. Lasciamo la morale fuori causa: Hegel è un gusto... e non soltanto un gusto tedesco, ma un gusto europeo! — Un gusto