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La più antica letteratura romanesca ha avuto la fortuna di richiamare su di se l’attenzione e di eccitare le ricerche del prof. E. Monaci1, e i saggi che già egli ne ha dati non fanno che suscitare un impaziente desiderio dell’intera illustrazione.
Il primo monumento, che si offre alla indagine di chi studia le manifestazioni del volgare romanesco oltre il s. XIII, è quella interessante raccolta di frammenti, cui il Muratori, pubblicandola, dette impropriamente il nome di «Fragmenta historiæ romanæ.»2 L’importanza di questi frammenti non è sfuggita ad alcuno, sia perchè rappresentano la sola cronaca romanesca del s. XIV, sia perchè in mezzo a molte ingenuità e a molti errori ci sono pure lunghi brani pieni di sentimento vivace, dove lo stile assurge ad altezze veramente artistiche, sia perchè in quei fram-
- ↑ Ernesto Monaci. — Sul «Liber Ystoriarum Romanorum» prime ricerche. Roma 1889, nella sede della Società Romana di storia patria: estratto dal vol. XII dell’Arch. di detta Società. — Aneddoti per la Storia letteraria dei Laudesi, dei Disciplinati e dei Bianchi del medio evo. Roma 1892, estratto dai rendiconti della R. Accademia dei Lincei, classe di scienze morali, storiche e filologiche, vol. I fase. 2, seduta del 21 febbraio 1892. — L’Italia dialettale nel medio evo e la formazione della lingua letteraria. Roma, R. Università degli studi, anno accademico 1897-98.
- ↑ Muratori. — Antiquitates italicæ medii ævi, t. III 251-545. Mediolani 1740.