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alla critica, credo che essa abbia già fatto abbastanza per lumeggiare la figura del poeta nel suo valore originale.1

Il poeta stesso ci rivela nella prefazione l’intento dell’opera: «io ho deliberato — egli dice — di lasciare un monumento di quello che è oggi la plebe di Roma.»2 Questa plebe che aveva agitato la sua vita oscuramente per tanti secoli vicino allo splendore della Corte pontificia e dell’aristocrazia romana, aveva, intanto, sviluppato tutte le sue qualità, acuito tutte le sue attitudini, era diventato un popolo se non cosciente della sua origine e de’ suoi diritti, certo, almeno, che la sua origine era molto gloriosa e i suoi diritti assai diversi da quelli che gli erano riconosciuti.

Così, questo popolo che non aveva avuto una letteratura sua propria, che se era stato oggetto d’attenzione da parte di qualche scrittore, non aveva, però, nel corso dei secoli incontrato ancora mai chi lo comprendesse tutto e lo sapesse rappresentare, questo povero popolo o trascurato o maltrattato da un governo indegno e da un’aristocrazia ignorante e superba, trovò finalmente chi lo sapesse intendere, chi si sentisse anima e ingegno capaci di rappresentarlo. Come a certi fiori favolosi di plaghe orientali, così al popolo nostro sono occorsi dei secoli per maturare; ma quando ruppe bruscamente l’involucro, quando al bacio ardente del sole offrì tutto se stesso, il mondo meravigliato vide la doppia ribellione della coscienza religiosa e politica, e i miracoli della rivoluzione umana, e la marcia faticosa d’un popolo verso la sua rigenerazione.

Non ci voleva meno di un osservatore minuzioso, acuto e costante, come il Belli, per riprodurre un popolo in un momen-

    • Tarnassi — Elogio storico di G. G. B. Roma, Salviucci 1865,66.
    • Gnoli D. G. G. B. e i suoi scritti inediti. Bologna, Zanichelli, 1883.
    • Schuchardt — G. G. B. und die roemische Satire, in «Romanisches und Keltisches.»
    • Morandi, nella prefazione alle sue edizioni del B.
    • Bovet E. — Le peuple de Rome vers 1840, d’après les sonnets en dialecte transteverin de G. G. B. Neuchàtel, Attinger frères, 1897.
  1. Morandi — Cinque Lettere e due Note di viaggio di G. G. B. Perugia 1886.