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XX. « Odiosi» assisi nel fuoco, come gl’invidiosi, e dilaniati dai pettini dei demoni.
XXI. Giudici falsari. immersi in un tino d’oro e argento liquefatto: i demoni strappan loro la lingua, taglian le mani ecc.
XXII. Detrattori. nel fuoco, tormentati da un demonio eptacefalo, che col primo capo caccia loro la lingua, col secondo la mangia, col terzo la sputa ecc.
XXIII. Vergini paççe
[vergini «secundo lo cuorpo, ma non de mente»]
frustate dai demoni con catene infocate.
XXIV. Vedove paççe poste su un albero e legate, col capo volto all’indietro. Un dragone strappa loro cuore e lingua.
XXV. Femmine vane. addentate nel capo da molti «scorsoni» e straziate da demoni con piastre acuminate e roventi.
XXVI. Falsi predicatori.
[luoco de socto]
gettati in una fornace tenebrosa piena di sterco, scacciati da serpenti, risospinti dai demoni in forma di cani: varietà di pene secondo le modalità del peccato.
XXVII. Confessori simoniaci. immersi in una fossa piena di brutture, colla gola piena d’oro e argento liquefatto e il collo avvinto da una macina, quindi posti dai demoni su una scala arroventata.
XXVVI. Sommi Pontefici, sacerdoti, chierici, simoniaci, lussuriosi, ecc. i demoni li scorticano nella chierica, e strappan loro la cute, taglian le dita dalle consacrate mani sacrileghe, e pongon loro sulla testa mitre infocate, quindi li gettano a capo fitto in un luogo di massima oscurità pieno di brutture, ecc.
XXIX. Barattieri. collocati su ossa spezzate, tra carboni ardenti. I demoni spingon loro nella gola dardi di ferro infocati, coi quali trafiggon pure le loro mani.
XXX «Dançatori» legati ad un palo di ferro rovente, saettati da demoni che danzano loro intorno, ecc.
XXXI. Maritate. squarciate nel petto, dove brulicano vermi. Molti serpenti le mordono nei membri con cui peccarono.
XXXII. Bestemmiatori. continuano a bestemmiare.
XXXIII. Medici.
(luoco de socto)
a capofitto, fra piastre infocate, per i libri che hanno usato, e per l’uccisione dei figli allo scopo di salvare le madri: la gola piena d’oro e argento liquefatto per la cupidigia di guadagno, ecc.
XXXIV. «Speciali» per la loro cupidigia e ignoranza, sono immersi in un tino d’immondizie. I demoni traggon loro il cuore, dandolo a mangiare a cani arrabbiati.
XXXV. Tavernari
(luoco de socto)
immersi in tre tini, di ghiaccio, di vino ardente, di aceto, pel peccato di metter l’acqua nel vino.