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372 REPLICA ALLA RISPOSTA

spese. Perlochè non è meraviglia se i migliori giovani, che avevano sognato qualche grandezza nella insolita impresa, cercassero d’ogni parte decorosi pretesti per abbandonare la nostra bandiera.

Giusta il convenuto, l’ingegnere in capo inviò questo suo rapporto, che qualificò come terzo rapporto mensile (8 dicembre 1837), ed  è allegato a pag. lxxxviii della sua Risposta (NN1). Cominciava con quella insulsa predica ai direttori, che ognuno vi può leggere, e in cui s’insegnavano loro le dieci cose per ben fare la strada di Venezia. Una della quali era questa: Parta da un porto, e s' avvii fra terra; come se Venezia non fosse già un porto, e Milano non fosse fra terra, e come se una strada ferrata potesse partire da un porto per avviarsi in alto mare. Un’altra era questa: S’accosti possibilmente a quelli che toccare non può; il che sarebbe una gran condanna per la linea che correva dritta dritta per sessantamila metri, da Melzo fino a Brescia, senza accostarsi menomamente a quelli che toccare non può. Un’altra finalmente era: E costi il meno che può. Dopo la predica cominciava il rapporto, e venivano i fatti; e tra questi si spiegava con più chiare parole ciò che la Direzione aveva infelicemente espresso col suo progetto di dettaglio; si diceva dunque, che la linea delle sei città erasi determinata prima dell’arrivo del sig. Milani: “Il problema economico, quello diretto ad accennare la parte del regno lombardo-véneto che doveva essere percorsa dalla strada di ferro era sciolto... dal dott. Cattaneo“ (pag. xc).

La Sezione lombarda, ricevuto il rapporto, trovò che non doveva portare il titolo di terzo; e infatti risaliva fino al 25 maggio, e cominciava, come tutti gli scritti del sig. Milani, da quell’ampollosa data di Berlino. Il dott. Cattaneo suggeri che, essendo fatto in dicembre, non portasse il nome di terzo mensile, ma di primo annuale, e che la menzione di questa circostanza servisse di preámbolo; e si ommettesse la predica delle dieci cose per ben fare la strada, come inutile e umiliante pei direttori. Il sig. Milani infatti la soppresse, e la ridusse a queste poche e sensate parole; il qual sacrificio gli costò un mese di meditazioni.

Verona 18 gennajo 1838.


“Nel presente rapporto verrò epilogando tutti gli an-