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DELL'INGEGNERE MILANI 371
Alla rispettabile Direzione, ec.
Verona 8 gennajo 1838.

“Riscontro il pregiato foglio, N. 51 di codesta rispettabile Sezione lombarda, pregando di nuovo per l’abboccamento con l’intera Direzione, o con alcuno dei membri delle due Sezioni delegati a rappresentarla, chiesto col mio foglio, N. 1 del 2 corrente. Sono colla più distinta stima e rispetto. — Milani.

Quando il sig. Milani si lagnò che la Sezione vèneta, nella prefazione agli Atti officiali del 1837, dichiarava d’avergli affidata la redazione del progetto di dettaglio, gli si era fatto osservare, ch’era bensì un espressione poco felice, ma racchiudeva il medesimo senso di quelle parole del presidente sig. Reali, nel suo discorso all’adunanza 21 agosto 1837: la linea della strada percorrerà questi punti, Venezia, Padova, Vicenza, Verona, Brescia, Milano. Vi si era voluto indicare, che, prima assai dell’arrivo del sig. Milani, la questione generale della linea era decisa, nè si doveva altrimenti risvegliare; e che si era risolta in un certo numero di questioni particolari, o di linee subalterne, da Milano a Brescia, da Vicenza a Verona, e così discorrendo; lo studio delle quali, in paragone del primo, poteva chiamarsi un lavoro di dettaglio. Con questa premessa, i direttori si offersero a fare una dichiarazione publica, che con ciò non intendevasi mutilata la commissione data al sig. Milani su tutta la linea fino a Venezia, compreso le diramazioni ed il ponte sulla laguna. E perciò si convenne, che il sig. Milani stendesse in questi sensi un rapporto; il quale verrebbe stampato e preceduto da siffatta dichiarazione dei direttori. Per tal modo si sarebbe alleviato l’ingegnere in capo dal cocente pensiero dell’articolo Cosmorama e del ponte Meduna; e si sarebbe radicata nei popoli del regno e dell’Europa la fede della sua onnipotenza.

Era in mezzo a queste inezie, e a queste prove d’opera in musica, che il filo di seta governava intanto le dodici sezioni della strada; e intanto penetravano nell’Officio Tecnico “non so come” e “Dio sa perchè” tutti quegli spropositi, che il sig. Milani conferma nella sua Risposta. E mentre era agitato da queste sublimi passioni, fulminava sull’Officio Tecnico quelle circolari, che rimproveravano agli ingegneri suoi colleghi d’aver macchiato d’inchiostro i banchi, i quali un’altra volta si farebbero raschiare a loro