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DELL'INGEGNERE MILANI 357

officio, perchè abbiamo conservato nota delle somme, che, sotto la nostra firma, furono poste in conto delle loro competenze giornaliere. Ma nella Rivista ci siamo accontentati di dire, che molti entravano, uscivano, restavano, “come semplici commessi dell’ingegnere in capo, mentre i direttori che avevano dallo statuto il dovere di far la nomina d’un corpo d’ingegneri, non conobbero mai il nome dei subalterni, se no dopo il fatto, e per mezzo dei rendiconti mensili” (pag. 18). Questo è l’ordine meraviglioso che il sig. Milani aveva introdutto in un’azienda d’ottanta milioni. S’egli si fosse posto veramente al timone, e, invece di “rompersi la testa e le gambe” tra i colli di Lonato e Castiglione, vi avesse mandato collo stimolo d’una nobile ambizione quei zelanti giovani, che si offrivano d’ogni parte alla seducente impresa, essi non se ne sarebbero andati così tosto ristanchi e disingannati. Quel passaggio ch’egli, colle sue boriose e assurde passeggiate, non potè trovare lungo il lago di Garda nel 1837, fu ben trovato dall’ingegnere Bossi nel 1841, coll’enorme abbreviamento d’undicimila metri di cammino, e coll’acquisto della immediata vicinanza d’un lago che vale una buona città; e non è detto che il quesito non si possa sciogliere in modo anche migliore. Ma finchè quei giovani soggiacquero all’umiliante giogo dell’officio tecnico, la loro capacità doveva rimanere avvilita e inoperosa.

La Commissione véneta, che nel 1836 aveva dato all’architetto Meduna l’incarico di studiare il progetto del gran Ponte, avendo poi nel 1837 affidato il governo generale dell’impresa all’ingegnere Milani, si trovò in debito di publicare ne’ suoi Atti officiali due tavole litografiche, che indicavano i pensieri contribuiti dal sig. Meduna. Era un contrassegno e una ricognizione di proprietà. L’editore del Cosmorama pittorico riprodusse tosto in minor dimensione il disegno; e vi appose per testo l’articolo, con cui il dott. Cattaneo fin dal dicembre 1836, cioè cinque mesi prima della nomina del sig Milani, aveva. esposto negli Annali di Statistica le idee fondamentali del sig. Meduna. Al che, altri che il sig. Meduna stesso o il dott. Cattaneo, nessuno aveva titolo d’opporsi, perchè si trattava di cose loro proprie.

Il sig. Milani intanto aveva l’alternativa o di concepire