a miti ignota ed a feroci belve;
non gusterà che piacer breve e vile
a fronte del piacer illustre, eterno,
che pia riconoscenza e giusta stima 30ed amicizia su virtù fondata
beando inspira alle magnanim’alme,
e con industrie ognor novelle affina
e con dolcezze ognor novelle molce
tenerezza d’Amor. I saggi antichi 35dipinser questi d’un fanciullo a guisa,
tenero, dilicato ed incapace
di mai nocer altrui, pago di poco,
vago di vezzi e d’infantili scherzi
e de’ piaceri i più soavi e puri. 40Il vile Amor (accarezzato ah troppo
da gli uomini!) qual satiro si pinse,
in cui men v’ha de l’uom che de la bestia,
verace immago del desio sfrenato,
duce e compagno de’ lascivi amanti. 45Qual mai può dar delizia a onesto core
passïon che saziar se stessa cerca
sacrificando la beltà pregiata?
Passion che ingiustizia e frode crea
e menzogna sostien? Segue il delitto, 50il rimorso, il dispregio e la vergogna,
sozzo corteggio e al par di quel orrendo
che tra i covili delle Furie vide
su la soglia infernale il pio Troiano.
Gemere sempre in un’angustia estrema, 55gustar dolcezze d’amarezza piene,
lieto seguir ciò che condanna il mondo,
ogni senso d’onor strappar da l’alma
e rinunziare a la virtude senza
goder del vizio, sono i pregi e l’arti 60de la leggiadra ed amorosa vita.
Saggia donna perciò sdegnando i prieghi,