me, dissi, sola, senza grazia alcuna
tranne la novità. Quant’io detesto 10uom tale, e quanto la follia disprezzo
di sospir finti e d’affettate lodi!
Quella felicità che possedete,
senza ragione abbandonate, attento
de’ piaceri a cercar nelle tristezze 15che cagionar sperate. Perché mai
povera simia, imitatrice tanto
d’uomo simile a voi, porta pesante
catena al collo e s’imprigiona in gabbia,
forse perché chinese tazza ruppe 20o lacerò pinto ventaglio, mentre
impunito passeggia uom distruttore,
senza che reti il leghino o vergogna
lo ristringa in se stesso? Voi tentate
squarciare il core ed annerir la fama 25scherzando, e osate di lagnarvi mesto
con dolor contrafatto, e arditamente
altrui chiedete qual mendico ladro.
Oh possa in breve qualche ninfa ultrice
far ripiombar su voi la finta pena. 30Lunga, lunga è stagion che voi schernite
la possanza d’amor, ma al fin degli occhi
vedrete e sentirete al fin un core.
Così i ladri scherniscono i dolori
ed il timor che han dato a chi rubaro; 35ma la giustizia nel punirli scopre
che non è la paura ed il terrore
cosa da scherno, e nel soffrirne i danni
in lor s’addoppia l’angoscioso affanno.