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Sciolta in tal modo la questione del tracciato, conviene determinare se la nuova linea debba avere uno o due binari.
Nell’estesissima zona in cui si esercita l’azione della ferrovia Longitudinale centrale, Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli, e per essa della Direttissima Bologna-Firenze, noi vediamo raccolti i due terzi della popolazione d’Italia, la quale ha il massimo interesse di veder soppressa la barriera appenninica, e di veder collegata la fitta reta ferroviaria del Po a quella peninsulare tirrena con una grande arteria che corrisponda all’importanza che andrà acquistando la Longitudinale in discorso, coll’aprirsi delle nuove linee in costruzione nelle sue adiacenze.
Tale importanza è fin d’ora espressa dalla elevata produttività delle stazioni di Bologna e Firenze e delle linee che a queste fanno capo; e ci indica chiaramente che la nuova ferrovia transappenninica è destinata a raccogliere un traffico di gran lunga superiore a quello che generalmente si ammette per un binario solo, e che perciò dovrà impiantarsi a doppio binario.
D’altra parte abbiamo già osservato che, attesa la rilevante lunghezza delle gallerie occorrenti in qualsiasi linea appenninica, il doppio binario è indispensabile per potere nei sotterranei conseguire in ogni tempo una potenzialità corrispondente a quella della via scoperta; sapendosi, per l’esperienza che ci fornisce la Porrettana, come il semplice binario e le lunghe gallerie siano due nemici della trazione multipla e della continuità del transito, e ci rappresentino la minima potenzialità. Laddove col doppio binario, quando le gallerie siano opportunamente disposte, si ha una potenzialità illimitata, la celerità e sicurezza massima, e le migliori condizioni per il regolare ed economico esercizio.
Le modalità che giovano ad ottenere sulla nuova linea tali risultati devono seriamente preoccuparci, quando si pensi che la Francia e la Germania malgrado le miti pendenze dominanti sulle loro reti ferroviarie1 (nelle quali perciò ogni binario ha una potenzialità di gran lunga superiore alle nostre principali linee strategiche, e le varie linee che corrono nella stessa direzione possono validamente sussidiarsi), pur nondimeno non si sono mai stancate di costruire linee a doppio binario; tantoché queste rappresentano la terza parte dello sviluppo delle rispettive reti: laddove tale rapporto in Italia (ove abbondano le forti pendenze, e le linee
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Prospetto altimetrico delle ferrovie sotto indicate.
RETI FERROVIARIE TRATTE IN PENDENZA MITE MEDIA PORTE Lunghezza Pendenza
per milleLunghezza Pendenza
per milleLunghezza Pendenza
per milleKilom. Metri Kilom. Metri Kilom. Metri Paris-Lyon-Méditerranée (1878) (a) 6000 0 - 10 700 10 - 15 300 15 - oltre Prussia (1878) 17524 0 - 10 412 10 - 20 21 20 - oltre Italia (1883) 6461 0 - 05 2,529 5 - 15 609 15 - oltre (a) La rete Paris-Lyon-Méditerranée comprende le ferrovie francesi che trovansi nelle condizioni altimetriche meno buone.