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vizio dei trasporti militari per le vie ordinarie, le quali ad ogni istante inciamperebbero nei passi a livello.

Colle indicate disposizioni la Direttissima, trovandosi colle sue grandi stazioni estreme sotto la protezione dei prossimi colli, ed insinuandosi immediatamente nelle vallate che, in senso opposto, si dirigono verso l’Appennino, senza vincoli di passaggi a livello e con poche traversate in galleria (nelle quali la moltiplicità dei pozzi rende efficacissima la ventilazione), sarebbe nelle migliori condizioni possibili per sicurezza, potenzialità e comodità del transito, tanto sotto l’aspetto militare che generale.

Allora converrebbe sopprimere la stazione di S. Maria Novella nonché il relativo pernicioso regresso, e si potrebbe procedere al riordinamento generale delle linee che cingono Firenze, disponendole in modo da convergere verso la indicata stazione unica, la quale si otterrebbe rettificando la linea Aretina nei pressi di Porta alla Croce.

In tal modo non solo si migliorerebbero le condizioni della viabilità ordinaria sulla periferia della città, ora resa malagevole colle viziose deviazioni, coi bassi e ristretti sottovia, nonché cogli incomodi passaggi a livello, ma si potrebbe ottenere un abbreviamento di circa tre chilometri nello sviluppo delle ferrovie che stringono e soffocano la città dalle Cascine all’Africo, e tutti i treni provenienti dalla valle del Po, e dalla rete dell’Arno potrebbero proseguire inalterati (movendosi sempre nello stesso verso) fino a Roma. In altre parole il servizio ferroviario nel centro della penisola si troverebbe con tali disposizioni organizzato nel modo più semplice ed efficace.

Rispetto alla ferrovia Faentina, la Direttissima convergente ha pure notevoli vantaggi sulle divergenti per Pontassieve e Prato, dei quali è utile far cenno.

Il tratto Firenze-Vaglia della Faentina, non avendo durante la pace alcun servizio locale importante da disimpegnare, poiché le stazioni previste sarebbero vantaggiosamente sostituite da quelle indicate per la Direttissima, potrebbe ritenersi come un binario di riserva per gli usi militari. Perciò il servizio della Faentina fra Vaglia e Firenze potrebbe farsi cumulativamente sulla Direttissima, con un minor percorso di tre chilometri, e su pendenze assai più miti, ossia con grande economia nelle spese di esercizio.

Di più, la maggior frequenza dei treni che transiterebbero pel Mugello, la favorevole ubicazione delle stazioni, e la minor durata del viaggio, contribuirebbero a scemare la concorrenza della via ordinaria, e quindi ad accrescere notevolmente i prodotti delle stazioni sul versante toscano.

Rispetto al movimento di transito per la Faentina dal Tirreno all’Adriatico, la Direttissima convergente avrebbe una immensa superiorità sulle Direttissime divergenti; poiché, venendo a sparire la contropendenza di Pratolino, le forti rampe, col relativo servizio di macchine speciali, sarebbero limitate al tratto Borgo S. Lorenzo-Marradi; ed allora la linea per Faenza potrebbe riuscire vittoriosa, nella lotta colle altre traversate dell’Appennino, anche per il movimento longitudinale nel senso Genova-Brindisi.

Così essendo le cose, fin d’ora si potrebbe, senza pregiudizio dell’avvenire, introdurre nell’esecuzione delle opere previste sul tronco Firenze-Vaglia della Faentina tutte le economie consentite dalla nuova sua destinazione di binario di riserva per