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intercalando fra l’abitato e la ferrovia un lungo tronco di via ordinaria facente capo ad una stazione posta in mezzo all’aperta campagna, con tutti gl’inconvenienti annessi e connessi.

Ambedue queste alternative sono dannose al pubblico, che si troverà costretto a preferire il tramway per le comunicazioni verso Firenze, ed all’esercizio delle molteplici linee che verrebbero ad innestarsi nella nuova stazione di Prato.

Nè questo è tutto: sotto l’aspetto militare, pel quale supponiamo che il Protche si mostrasse inclinato a favorire prima la variante Bologna-Casalecchio e poi quella Bologna-Vado per Savena, la Direttissima Sasso-Prato zoppica con due gambe; imperocché essa è vulnerabile tanto sul Reno presso Casalecchio, quanto sul Bisenzio presso Prato, nelle quali località la ferrovia trovasi indifesa nell’aperta campagna accessibile colle linee di pianura di cui il nemico può impossessarsi colle vittorie nella valle del Po e con sbarchi sulle spiaggie toscane.

Più gravi sotto l’aspetto militare sono gli inconvenienti prodotti dalla grande galleria di Montepiano, la quale, avendo i suoi imbocchi in valli ristrette e depresse ed un lungo nucleo a foro cieco, potrebbe rendere assai limitata la potenzialità della nuova linea, specialmente durante la guerra, quando la ventilazione naturale non fosse sufficiente a smaltire il fumo che si produrrebbe col continuato passaggio dei treni.

§ XV. Direttissime convergenti per Barberino. — Visti i gravi inconvenienti a cui darebbero luogo le due Direttissime divergenti ora esaminate, vediamo quali sarebbero i vantaggi arrecati da una Direttissima convergente ed indipendente dalle linee esistenti, avente il suo imbocco in vai di Savena ed il suo sbocco in vai di Mugnone, lasciando impregiudicata la questione della traversata dell’Appennino che potrà effettuarsi per Citerna, o per la Futa, a seconda delle convenienze strategiche ed economiche.

Staccandosi dal ventaglio dei binari militari che si potrebbero creare all’Est della stazione di Bologna, l’indicata linea movendosi in salita verso il Sud, raggiungerebbe tosto l’argine di circonvallazione addossato alle mura orientali della città; e, proseguendo sul rettilineo da queste formato, sovrapasserebbe tutte le strade urbane, senza vincoli di passaggi a livello, giungendo in tal modo a Porta S. Stefano.

Quivi, nell’ampia e pianeggiante falda dei colli laterali al giardino Margherita, potrebbe crearsi una grande stazione per i bisogni locali della città e dei prossimi fortilizi e magazzini militari. Il guadagno ottenuto in altezza col salire sulle mura non solo permette di assegnare alla nuova stazione una grande estensione di linea orizzontale, pari alla sua importanza militare, ma rende più agevole il proseguimento della salita verso la Savena.

Eguali vantaggi sotto l’aspetto militare si possono ottenere collo sbocco della Direttissima a Firenze (P. C.), poiché la nuova e grande stazione da crearsi presso il Campo di Marte può essere impiantata in modo da corrispondere a tutte le esigenze militari, e può trovare nella prossima stazione del Pino una utile sussidiaria durante la guerra.

Devesi ancora avvertire che rendendo la Direttissima indipendente dalla viabilità ordinaria, ossia sopprimendo i passaggi a livello lungo la linea e nei pressi delle stazioni estreme, si aumenta grandemente la sicurezza della via, e si agevola il ser-