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Collo stesso sistema nella fig. 3 sono disposti i profili delle due Direttissime per Barberino, e quelli delle linee concorrenti (la Porrettana e la Faentina) da Firenze a Bologna, dai quali apparisce la superiorità delle prime per le pendenze e pegli sviluppi. Questi si apprezzano egualmente osservando nelle figure 4 e 4bis la disposizione dei vari tracciati rispetto alla retta condotta fra le stazioni estreme.

Si avverte che, adottando per la linea di Citerna la variante Bologna-Vado e per la linea della Futa le varianti recentemente studiate dal comm. Zannoni, la lunghezza della Direttissima per Barberino risulterebbe di circa 100 chilometri, tanto per la Futa come per Citerna, e la pendenza massima non superiore al 12 per mille.

Le figure 5, 6, 7, 8 e 9 rappresentano un parallelo grafico fra le opere principali delle Varianti e quelle analoghe in costruzione per conto dello Stato.

Il profilo del tronco Rivarolo-Mignanego sulla succursale dei Giovi (fig. 5), e quello del tratto Vaglia-Barberino, su cui cadono le opere d’arte principali delle Varianti (fig. 6), dimostrano le più favorevoli condizioni del terreno sui contrafforti del Mugello rispetto a quelle dell’Appennino ligure.

Per le gallerie principali il confronto fu già fatto esaminando le figure 10, 11, 12, 13 e 14; ed è confermato pienamente e con maggior evidenza dai diagrammi sulla distribuzione e profondità dei pozzi, espressi nelle figure 7, 8 e 9, prendendo come piano delle ascisse lo stesso piano delle gallerie, supposto orizzontale.

Dobbiamo però aggiungere che le gallerie delle Varianti cadono nella zona appenninica già esperimentata colle opere eseguite sulla ferrovia Porrettana, e con quelle in corso di esecuzione sulla Faentina, nella quale zona vi è da sperare, come è ammesso dai Comm. Giordano e Protche, che la natura dei terreni da attraversarsi sia ottima. Perciò, attesa la favorevole ubicazione e disposizione delle gallerie suaccennate, le difficoltà da vincersi non saranno grandi, e la durata del lavoro, come pure le spese di costruzione non presenteranno le dolorose incertezze che accompagnano in generale l’esecuzione delle grandi opere.

§ XI. Raffronti economici. — Ora ci resterebbe a fare un parallelo economico fra le varie Direttissime da Bologna a Firenze; ma cogli incerti elementi che offrono gli studi fatti sinora non si potrebbero esporre delle cifre attendibili.

Nondimeno, avendo il Comm. Protche accennato alla spesa di 80 milioni per la sua linea Sasso-Prato, ed alla somma di 45 milioni per la Direttissima Zannoni, da Bologna fino a raggiungere la Faentina sulla destra della Sieve presso S. Piero, si potrà egualmente valutare l’importanza relativa del costo dei vari tracciati, la qual cosa è molto interessante nel caso in questione.

Premetteremo che il Comm. Protche, nel fissare le cifre suindicate, partì per la sua linea da elementi certi di ubicazione e di sviluppo; mentre riteneva che i vantaggi della linea Zannoni, «sia per pendenze, sia per lunghezze, non potranno certamente realizzarsi.» A tale apprezzamento il Comm. Protche fu forse condotto dalla persuasione che il punto culminante di questa linea fosse a M. 500 sul mare fra il Santerno e la Sieve, laddove detto punto si trova a M. 568 fra l’Idice e la Diaterna.

Partendo da tali erronee premesse il Comm. Protche era condotto a ritenere che «non vi è ingegnere sperimentato che non intenda a priori le immense difficoltà che presenterebbe la costruzione di una tale ferrovia, specialmente con la pendenza limite