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3900 per gli Stati del Nord, così ripartiti: Inghilterra 1190. Germania 810. Belgio ed Olanda 790, Svizzera 550, Austria 560.

Queste cifre dimostrano come le vie del Gottardo, del Brennero, e della Pontebba siano quelle preferite dalle nostre esportazioni, e questo ci è pure confermato dai risultati del movimento generale d’esportazione e d’importazione.

Infatti tale movimento pei valichi del Gottardo, Brennero e Pontebba, che cadono nella zona d’azione della direttissima Bologna-Firenze, fu di circa 900 mila tonnellate, mentre non raggiunse le 250 mila per la via di Modane1.

Alle stesse conclusioni si arriva per altra via forse più concreta ed espressiva per molti lettori. Nel 1883 il prodotto chilometrico della ferrovia del Cenisio fu di L. 31 mila, mentre quello delle linee d’accesso al Gottardo, benchè aperto da pochi anni solamente, raggiunse complessivamente la rilevante cifra di L. 75 mila, e furono di L. 23 mila i proventi del Brennero, e di 30 mila quelli della Pontebba.

Queste cifre, tenuto conto della poca influenza che sulla diversa produttività delle ferrovie ha il movimento dei viaggiatori, ed avuto riguardo alla concorrenza che esercita il mare fra le spiaggie italiane e Marsiglia, ci indicano chiaramente che il maggior traffico internazionale sarà dato dai trafori delle Alpi centrali ed orientali, i quali sono interamente assicurati alla Direttissima. Ciò si può anche determinare a priori osservando che la Francia, per la sua minor popolazione rispetto alle nazioni del Nord e per la svariata produttività agricola delle sue regioni, ha un bisogno assai minore dei nostri prodotti. E questo bisogno andrà sempre più diminuendo mano mano che i nostri vini, i nostri olii, le nostre sete, ecc., ecc., saranno da noi direttamente resi commerciabili, senza l’intervento delle industrie francesi.

Invece gli Stati del Nord, e per la maggior popolazione e per le diverse condizioni di clima, di produzioni e di industrie, avranno sempre più bisogno dei nostri prodotti, la cui esportazione andrà perciò crescendo appunto per quei valichi che cadono nel raggio di competenza della Direttissima.

§ XVIII. Scambi longitudinali. — E ad essa non solo si apre un vasto orizzonte al di là delle Alpi, ma anche all’interno; poichè gli scambi fra la valle del Po e l’Italia peninsulare tirrena, avuto riguardo alla differenza di clima, di produzioni agricole e industriali, le quali in quella regione sono determinate dall’abbondanza di acqua, e in questa dalla maggiore intensità del calore solare, non potranno che crescere continuamente.

Inoltre per tutto il movimento longitudinale, sia nazionale sia internazionale, che sarà determinato dalle circostanze esposte, la Direttissima, e per essa la grande arteria centrale, avrà il primato sulle linee littoranee, perchè non soffre, come queste, la formidabile concorrenza del mare pei trasporti delle merci a lungo percorso.

Per tale ragione, e pel fatto speciale che le nostre spiaggie per lunghe tratte sono deserte e malsane, ed altrove animate da poche città, nella maggior parte delle quali si raccoglie una scarsa popolazione ed i prodotti di una ristretta zona di terra adiacente al mare, la produttività delle ferrovie littoranee sarà sempre limitata. Invece la Longitudinale centrale estenderà la sua zona d’azione, a ponente ed

  1. Vedi la citata relazione del Comm. Valsecchi, pag. 539-540.