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84 | confessioni d’un scettico |
più alta e più vera di sé; la natura che si rispecchia e si vagheggia in una coscienza nuova di spirito. Come vi giunse? nessuno oggi lo sa: ma puoi tu dire che non si saprà domani? tra la coscienza come l’han fatta i secoli ed un gruppo di moti generato dai centri nervosi, l’intervallo è ben smisurato, non lo nego; ma chi ti dice che non si scorcierà poco a poco? chi ti dice che i centri nervosi non ci dischiuderanno più tardi le loro potenze e non comprenderemo meglio l’efficacia creatrice delle relazioni stesse nel moto le quali ora ci rimangono quasi tutte nascoste? L’idea non nasce fuor dalle cose ma dentro di loro; il moto la contiene virtualmente in sè stesso altrimenti non si manifesterebbe nel tempo.
Se conoscessi tutte le relazioni del moto nei gruppi molteplici della materia, tu comprenderesti le origini sacre del pensiero. Ma da quello che conosci puoi argomentarne quello che ignori; non c’è d’uopo ormai di nessuna forza nuova per ispiegare