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XIII.


6 aprile 18....


Conosci tu la fraude che la natura collocò nel sentimento dell’uomo perchè si dimentichi in un’ora di sogno la catena che lo stringe alle sue leggi scettiche? Oh! benedetta fraude dell’amore nella quale ci lasciamo sdrucciolare tutti in un’ora ebbra dell’infinito! Chi non provò quell’ora non ha vissuto giammai. Il desiderio ci dissuggella per entro le sue fontane; un molle abbandono, una tenerezza vaga, una inquietudine inconscia, una voluttà languida, come se la vita ci apparecchiasse qualcosa d’ina-