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mettano il dominio dell’avvenire. Tu non dêi rifabbricartelo coi frammenti superstiti del medio evo, non vagheggiarlo col prisma romantico del sentimento, non adulterarlo con simboli filosofici, per comprenderlo veramente qual’è. Tu vorresti sottrarlo all’assurdo dei dogmi, purificarne lo scoglio ascetico, rifecondarlo nella circolazione della scienza moderna, ma che ti rimane di lui se ne rimovi il sovranaturale in cui vive, il dogma in cui si organizza, l’assurdo in cui si afferma? se il cristianesimo non è che un fenomeno storico come gli altri fenomeni, non potrà costituire la religione eterna dello spirito, ma una forma del sentimento che ripugna ad un concetto scientifico della natura.

L’ideale, come s’è maturato nell’evoluzione storica del mondo contemporaneo e trasmesso come una eredità vivente nel nostro cervello, è ben più efficace e più sano che quello che ci venne dai ginecei medievali. L’ideale moderno è un frutto