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30 confessioni d’un scettico

diffondeva la luce per tutti i seni di quella valle che somiglia una conca di paradiso. Lo strepito delle vendemmie echeggiava d’intorno, e tremolavano al vento le siepi sgocciolanti di rugiada. Dall’orizzonte che mi s’apriva d’innanzi io discerneva ad uno ad uno i gruppi leggeri e svelti delle collinette che circondavano la valle illuminarsi fra loro come in un concento di luce.

Io leggeva il viaggio fantastico dell’odissea, e quelle pagine fresche, vivaci, animate ancora nei flutti del mare mi comunicavano un’ebbrezza di sentimento sino a quel dì sconosciuta. Fu là che ti vidi sopra un terrazzo del tuo giardino domestico e mi parve che in quel punto s’infondesse nella natura qualcosa di virginale e di tenero acquistandolo da’ tuoi sguardi. Il tuo riso mi entrò per le vene come una virtù lieta che mi disserrava da un sonno inerte; e quel sereno inconscio che raggiava da tutta la tua persona mi circonfuse d’un abito arcano, ed attonito di me stesso sentiva