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22 confessioni d’un scettico

dell’educazione scientifica che ci spoppi dai miti filosofici e ci disuggelli l’epoptea redentrice del vero; se penso a quella, direi quasi, ostinazione superba di fatuità impenitente che ci aggioga, più o men, tutti ad un dogma condannato per sempre, allora m’assale un tedio ribelle dell’intelletto che dubita di sè stesso e si crede trastullo di qualche nemesi sconosciuta che lo defraudi, e mi domando con l’amarezza che vien dalla morte se il sogno non è meglio del vero, e se la natura creando i suoi folli non abbia loro concesso le scorribande fantastiche nella breve settimana dei sensi.

Ahime! da quanti secoli ci passa innanzi il torrente della demenza, e con che tumultuare osceno si devolve per le vie della vita! quanta parte del genere umano vi si ruina per entro e vi naufraga! che fanno i pochi magnanimi i quali siedono sulle cime del tempio epicureo? contemplano da lungi il torrente sorridendo sui naufraghi. Addio.


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