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130 confessioni d’un scettico

irresoluti e discordi; ma la via regia è lì, non nella restaurazione d’un classicismo e d’un romanticismo defunti per sempre.

Il classicismo da una parte ed il romanticismo dall’altra rappresentano un’ideale impossibile, giacchè l’evoluzione storica gli ha oltrepassati per sempre. Quel contenuto non potrebbe riprodursi appunto per ciò che non corrisponderebbe al reale. Se dunque l’ideale non è una cosa che stia di per sè, ma la somma delle relazioni più alte del reale stesso, tu puoi vedere com’ei dipende da lui, si trasmuti con lui, s’infuturi con lui. Come forma organica del reale ne dissuggella le attività latenti innalzandolo ad uno stato più vasto dell’essere. Per ciò il reale fuori dell’ideale ti porgerebbe una materia senza la forma, ch’è quanto a dire, una materia fuori dell’arte.

Il realismo non uccide l’arte, come ripetono in coro gli apostoli della morale estetica, ma la ristora alle sorgenti dell’essere; non gli è d’uopo di domandare l’ideale