Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
100 | confessioni d’un scettico |
male come nel bene, e sì l’uno che l’altro si rivelano effetto della dinamica sociale; indifferenti per sè stessi, giacchè la loro origine è l’attività predisposta degli organi non la volontà conscia di sè. La virtù sarebbe dunque un fenomeno e niente più, la giustizia il predominio d’alcuni abiti sopra alcuni altri, e la pena una cappa di piombo gettata addosso a tanti sciaurati che manifestano in sè stessi l’effetto delle colpe altrui? Voi giudicate, voi condannate, voi, non di rado, insanguinate le carni del reo, ma il reo l’avete fatto voi stessi. La società che lo relega da sè, quand’anche non lo uccide, è ben più rea di quello che condanna; il suo grembo è fecondo di colpe; le partorisce ogni tanto ma poi disdegna i suoi parti sagrificandoli crucciata al Re Nomos.»
Che vuol dir ciò? mi domandi accorata, e la mia risposta è, pur troppo, accorata come la domanda.
Le vie della storia son tragiche e la dinamica sociale tu non la puoi fabbricare