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mo gíudícío, ſtímando per la varíetà & grandezza della matería, douer dare Campo á queſto huomo, dí far proua delle ſue forze, quanto poteſſero. Míchelagnolo che ſapeua l’oblígo ch’eglí haueua col Duca d’Vrbíno, fuggí queſta coſa quanto puote, ma poí che líberar non ſi poteua, mandaua la coſa ín lungo, et fingendo d’occuparſi, come faceua ín parte, nel Cartone, ſecretamente lauoraua quelle ſtatue, che doueuano andare nella ſepoltura. In queſto mezzo Papa Clemente mancho', et fu creato Paolo terzo, ílquale mando' per luí, & lo rícerco' che ſteſſe ſeco. Míchelagnolo che dubítaua dí non eſſere ímpedíto ín tal opera, ríſpoſe non poter cíó fare, per eſſere eglí vblígato per contratto al Duca d’Vrbíno, finche haueſſe finíta l’opera che haueua per mano. Il Papa ſe ne turbò, et díſſe, eglí ſon gía trenta anní, ch’ío ho queſta voglía, et hora che ſon Papa, non me la poſſo cauare? Doue è queſto contratto? ío lo voglío ſtraccíare. Míchelagnolo vedendoſi condotto à queſto, fu quaſi per partírſi dí Roma, et andarſene ín ſul Genoueſe, ad vna Badía del Veſcouo d’Alería, creatura dí Gíulío, et molto ſuo amíco, et quíuí dar fine alla ſua opera, per eſſere luogo comodo à Carrara, & potendo facílmente condure í marmí, per