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tretto di vendere quei fondi stabili che erano di sua proprietà, e per poca somma s’indusse a cedere al popolo mesolcinese i diritti d’assoluta sovranità che credeva d’avere sulla Valle, riservandosi solo alcuni privilegi giudiziari in materie civili, il diritto del dazio, di caccia e pesca, e quello delle decime, che di ragione aveva sopra una parte della campagna, monti ed alpi. Così dopo tanti secoli di sudditanza e schiavitù, la Mesolcina riacquistò finalmente quasi la totale sua antica indipendenza e libertà.
Verso la fine dell’istess’anno si tenne senza ritardo una riunione popolare in Lostallo, ove si stabilì d’adottare l’antico governo di Lostullux, e riguardo allo spirituale di nuovamente riunirsi al Vescovo di Coira Eginone di Eherenfels, sotto la di cui particolare protezione la Valle stimò di mettersi anche riguardo alle cose temporali per aver un appoggio in caso di bisogno; e la Mesolcina si trovò così caduta senz’avvedersene nello scisma di religione in allora esistente. Quel Vescovo fu però il primo innalzato dall’accennato Imperatore Federico alla dignità di Principe del Sacro Romano Impero, titolo che portarono sempre in poi tutti i Vescovi di Coira.
In quella lunga ed agitata prima Radunanza popolare si passò alla nomina d’un Magistrato