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ad Arvigo restò quasi asciutto per tutto il tempo del desolante incendio che durò alcuni giorni, e tutte quelle sorgenti anche per qualche tempo dopo cessarono di scaturire: tanta fu la forza dell’incendio, e l’arsura del fuoco!!! Tosto che gli abitanti della Valpiana intesero la funesta situazione dei loro vicini confratelli, corsero in folla in loro soccorso, ed impedirono almeno che il divorante fuoco non incendiasse totalmente la Comune d’Arvigo, e che s’avanzasse più oltre.

Dopo il decadimento del romano Impero, l’Italia fu in preda ed alternativamente occupata da differenti barbari i quali vi portarono linguaggi stranieri, per cui l’antica dominante lingua latina venne poco a poco corrotta, di maniera che sotto la dominazione Longobardica cessò d’essere comune anche nella Mesolcina; da quella corruzione derivò poi la lingua italiana che gradatamente di perfezionò. D’allora in poi tutti i nomi di quei paesi vallerani i quali presentemente conservano una qualche analogia colle antiche primiere loro denominazione furono pure volgarizzati, e fu verso quel tempo che la Comune Campilla prese il nome di Villa, il quale più tardi, cioè verso la metà dell’undicesimo secolo, fu poi sostituito a quello di Santa Maria, alla cui Assunzione era dedicata quell’antica parrocchia.