Pagina:Compendio storico della Valle Mesolcina.djvu/63


57

Ticino, invase pure senza il minimo ostacolo la Mesolcina a suo nome, confermando il proprietario del castello di Mesocco nell’amministrazione della Valle.

Una copia d’un manoscritto latino, fra alcuni fatti di tradizione, racconta che verso quell’epoca viveva nella Comune di Ravagno un uomo singolare, chiamato il Nano. Essendo questo stato totalmente mal costrutto, fu l’origine, subito dopo il parto, della morte di sua povera madre, per cui ebbe per nutrice una capra. Abbenchè egli fosse intieramente deforme, era però dotato d’un intelletto penetrante e finissimo. Possedeva delle qualità naturali maravigliose: era serio e grave colla gente soda; prudente e provvido consigliere con quei che amichevolmente lo consultavano; consolante ed affabile, ma misterioso interprete cui superstiziosi; lepido ed amabile con le donne; benigno e scherzevole cui fanciulli. Aveva una tal particolare innata passione per la musica, che da sè aveasi composto un rustico strumento vocale, col quale faceva però risuonare tali armonie, che chiunque lo sentiva, incantava. Naturalmente singolare, egli amava la solitudine, per cui passava la maggior parte della giornata lontano dal paese, conducendo sempre seco una capra, la quale gli dava il nutrimento, e questa veniva custo-


3*