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steva vicino al sopraccitato Oratorio un’ordinaria pietra la quale sembra che abbia servito di coperto a qualche cassa mortuaria di sasso, e sopra una sua facciata si vedono grossolanamente incise le poche ed inesatte parole: Locus. Monom. Rinhaldi.1, qual pietra si vede addesso murata in un angolo del detto Oratorio. Nel resto non si conosce precisamente nè il sito, nè la forma di cui era costrutto quel monumento, del quale parlano alcuni scritti ed antiche tradizioni.

Nel 442, un figlio, o nipote di Rinaldo di nome Silvio, erede delle sue belle qualità, ricchezze ed impieghi, e divenuto possente nel paese, fece construire sul luogo ove antecedentemente esisteva il castelletto della Rocca quall’ampio e forte castello di Mesocco, le di cui attuali maestose rovine, riguardevoli su tutti i rapporti, abbelliscono ancora il paese.

Questo Silvio che veniva chiamato il Signore del castello di Misax, uomo molto instrutto, fece coltivare a sue spese diversi luoghi delle due Valli che erano divenuti incolti, distribuendoli indi fra le famiglie le più povere, le quali s’aggravarono però di pagargli annualmente e perpetuamente una certa quantità di reddito,

  1. Luogo del monumento di Rinaldo.