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i Goti d’onde discesero, lasciando essi pure sull’istesso luogo delle vittime per la loro temeraria entrata nella Valle.

È degna di memoria l’eroismo della Vedova Rupilla di Drenola, la quale avendo intesa la improvvisa chiamata di tutti i vallerani in difesa contro dei barbari, e non avendo essa che un figlio unico abile a portar le armi, ma che in quel giorno si trovava ammalato, essa senza indugiare prese le di lui armi e corse con gli altri ove erano chiamati. Arrivata al ponte di Gola, se non combatteva, eccitava almeno energicamente con patriotiche esortazioni alla distruzione dei nemici. Anche gli abitanti della Calanca corsero di subito in massa per difendere la patria, e contribuirono ad inseguire i Goti sino alla cima della montagna, ove ebbe luogo un sanguinoso conflitto in cui restarono molti morti d’ambe le parti; ed ove li vincitori Mesolcinesi accamparono per qualche tempo sul timore d’una nuova invasione nemica.

Alcuni di questa spedizione gotica, stanchi dal viaggio, dimandarono ed ottennero di poter restare nel paese. Tra questi ve n’era uno di cognome Nordman, chiamato Rinaldo, il quale per la sua rara ed amabile affabilità si cattivò ben presto la benevolenza dei Vallerani; si pretende che questo Goto seco portasse oggetti pre-