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La Mesolcina restò sotto la dominazione dei Romani quattro cento cinquant’anni circa avendo dovuto, come tutti i popoli a loro soggetti, adottare la loro lingua, le loro leggi, scienze e costumi, e se durante quasi tutto quel tempo essa dovette soffrire causa il continuo passaggio e ripassaggio delle truppe, godeva però alcuni particolari privilegi come le altre vallate delle Alpi, e veniva per lo più amministrata paternamente, eccetto che di quando in quando alcuni Delegati la tiranneggiavano arbitrariamente.
CAPITOLO IX.
(dal 402 al 403)
Entrata dei Goti; combattimento; eroismo della vedova Rupilla; loro respinta; Rinaldo Nordman; abbandono dei Romani; adottazione del governo popolare; Molina legislatore; distruzione e nomi dei castelletti; divisioni; Val Calanca; sostituzione di nomi.
Nel 402, allorchè Alarico Re dei Goti discendeva per le Alpi Giulie nell’Italia, distaccò dalla numerosa sua armata un forte corpo di