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Nel 375, molti videro all’altura di mezza montagna, velocemente traversare fischiando lungo la Valle del mezzo-dì al settentrione, un mostruoso e grosso serpente alato, oppure un consimile straordinario volatile; pella quale sorprendente ed improvvisa comparsa, differenti erano i pronostici che si facevano. Quello che è certo, asserisce il citato Giuseppe Magino, che quell’anno fu in ogni maniera calamitosissimo pei mesolcinesi.

Narrasi che entro l’anno della comparsa di quel drago, una capra produsse uno schifoso animale il quale aveva il sembiante più di serpente, che di capretto. Questo mostro fu allevato con cura, e già all’età di poche settimane, non gli bastava per nutrimento il latte di sua genitrice; ed a misura che cresceva, diveniva sempre più pericoloso, per cui fu ucciso dopo d’aver egli mortalmente morsicata la propria sua madre. Si vociferava allora comunemente che quel fenomeno poteva esser stato generato dal serpente alato il quale si era probabilmente fermato sulla montagna e accoppiatosi colla capra, giacchè il suo passaggio seguì nell’estate. La comparsa del drago, la sua dedotta conseguenza, ed il suo supposto prodotto, è uno di tai fatti conservatici di quei superstiziosi antichi tempi, che sembra più favoloso, che probabile.