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in cui la Mesolcina gemeva sotto le tirannie dei castellani. Pare che l’ingresso di quell’oscuro sotterraneo esistesse all’entrata sul cimiterio dell’oratorio di s. Carlo, perchè quell’apertura era, anche prima della costruzione di detto oratorio, sempre coperta d’una larga e solida ferrata, che venne ultimamente rinnovata nel 1739, come si vede sopra un angolo della pietra che la sostiene.
In qual maniera la Mesolcina venisse governata ed amministrata sin allora, mancano le precise notizie; ma come i Toscani avevano introdotto il governo popolare nella Valle, è da supporsi con fondamento che essa lo fosse da quel tempo in poi stata democraticamente per mezzo dei suoi Magistrati eletti dal popolo.
CAPITOLO VI.
(50 ANNI PRIMA DELLA NASCITA DI CRISTO)
La Mesolcina dopo d’aver vissuto molti secoli in una rozza libertà ed abbandonata a lei stessa, passò al tempo di Giulio Cesare, cinquanta
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