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domenica del Carmine, come la più vicina festa del quattordici luglio, dovrebbe esserla in rendimento di grazia a Dio, ed in commemorazione di quanto è avvenuto in tal giorno dell’anno 1525.

Velamento. — Generalmente le donne della Mesolcina in giorni festivi si trovano in chiesa velate d’un pezzo di stoffa di seta nera, chiamato Sandalo col quale nascondono la metà del loro corpo, oppure le più povere e le piccole ragazze portano sulla testa un semplice fazzoletto. Rimarchevole è il doppio modo con cui le donne di Soazza si velano nei giorni di solennità, giacchè alle funzioni antimeridiane esse sono tutte addobbate di detti sandali neri, ed a quelle pomeridiane compariscono in chiesa coperte di sandali di tela bianca, additando e sprezzando quelle che per distinzione contraffacessero a tale loro costume.

Mortori. — Allorchè muore qualcuno, si usa di sonare alla distesa e per lungo tempo le campane, particolarmente nell’Alta Mesolcina e Calanca, ciocchè dovrebbe piuttosto sostituirvi il segnale di pochi convenuti tocchi di campana. Il costume d’accompagnar il cadavere alla chiesa dai più prossimi parenti, non fa che sconcertare quelle sacre funzioni; e dovrebbe anche essere dimessa l’orgogliosa usanza di fare ad ogni defunto l’orazion funebre. Dopo la saggia adot-