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suo primo ingresso meridionale, il quale imbocca la Comune di Grono; castani sino in Busen, noci sino ad Arvigo, il rimanente della Valle non presenta che piccoli campetti di pomi di terra, prati, pascoli, qualche ciriegio selvatico, boschi di peccia, di larice, e ghiacciaje. Gli uomini, eccetto qualche vecchio, emigrano intieramente professando l’arte di vetrajo, o di pittore da stanze; alcuni costumano però d’annualmente ripatriare per qualche settimana verso la fine dell’anno. La caccia, la pesca e la pastorizia sono l’unica loro professione in patria; e tengono costumi, riti, usanze come i loro fratelli mesolcinesi, ma i Calanchini sono più rozzi, più fieri, e meno civilizzati. Il maggior commercio della Calanca consiste in legnami estratti da boschi generali o selve particolari che a gran pregiudizio dell’intera valle si vanno vendendo a speculatori esteri.
Alcune usanze.
Battesimi. — Tranne alle funzioni ecclesiastiche i battesimi si fanno nella Mesolcina semplicemente e senza grandi apparati e feste; si costuma però che il padrino e la madrina facciano qualche regalo alla puerpera.
Allattare. — Raramente e solo in casi d’estrema