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A motivo, come si è detto parlando di Grono, la Val Calanca in generale non ha sofferto in quell'occasione gravi danni.

Da San Bernardino sino ai confini del Canton Ticino una gran porzione dello stradale Cantonale venne affatto distrutto o danneggiato; similmente i tre ponti costrutti in pietra viva sui quali il detto stradale passava, furono levati, cioè quello che traversava il riale di Verbio, il magnifico sulla Moesa che si vedeva dirimpetto alla Valle del monte Forcola, e quello che traversava la Buffalora. La pronta eseguita provvisoria rifabbricazione sì dell’uno, che degli altri, necessitò in diversi lunghi tratti cambiamenti di direzione e posizione.

Gola, il più antico ponte della Mesolcina ha resistito agli impulsi delle pietre, legnami ed altre materie lanciatevi contro dalle violenti acque che lo sormontavano, gli levarono però la prima arcata che stava sotto alle altre due, ed ecco così quel ponte, il quale esistette intatto già da una lunga serie di secoli, vinto dalla giornata del 27 agosto.

Il ponte di Sorte creduto eterno, quello di Cama, di Leggia e di Roveredo ben costrutti in pietre, ed altri in legno, appartenenti alla Valle ed alle Comuni, furono vittime di quella terribil giornata.