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d'aver arrecati matti danni sì particolari che generali, mise anche in pericolo quell'estrema parte di Roveredo giacente sulla destra della Moesa levandogli altresì due case, e preparò i disastri maggiori e spaventevoli del giorno 20, giacché continuando sino a quel dì a piovere senza interruzione e direttamente, nella notte del 19, il fiume Calancasca che si era eccessivamente gonfiato, inondò in diversi luoghi con sensibili guasti la Comune di Grono, ed aprendosi sotto il ponte dell’Aramo un nuovo diretto corso sopra Roveredo, distrusse totalmente quel pezzo del nuovo stradale che da colà lungo la base montanina conduce a quest’ultimo paese, ove la Moesa spinta dalla Calancasca strascinò seco la chiesa e piazza di s.Sebastiano con dieci case e quei pochi contigui giardini, ove anche di presente scorre un ramo del fiume. Tutte quelle disgrazie non furono però che un preludio di quanto cinque anni più tardi dovea accadere di più funesto in tal genere, come si vedrà nel seguente apposito Capitolo. Durante quei giorni di dirotta pioggia, la fontana misteriosa descritta nel Capitolo VII, gettò dell’acqua, ma solamente bianca, ossia lattea, che fu chimicamente analizzata.
Paolo Battaglia ricco Milanese, a cui questa opera è dedicata, il quale d'alcuni anni fre-