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tanto distrussero la Mesolcina, non si trova menzionato che essa d'allora in poi sia stata memorabilmente afflitta da simili disgrazie, come lo fu entro il mese di settembre dell’ultomo citato anno.
Erano già alcuni giorni che pioveva, dirottamente, allorché nella notte del giorno 23 una terribile alluvione distrusse e danneggiò molti fondi situati sulle sponde della Moesa, la quale fra tutti i ponti della Valle che allora rovinò, il più rimarchevole fu quello di S.Rocco situato vicino all’ospizio di Mesocco, e che era costruito a due alti archi di pietre intagliate.
La gonfiata ed impetuosa Calancasca sortendo dal curvo suo letto, trascinò seco alcune case della sottoposta Grono con undici persone, ingombrando indi di grossi macigni più che la metà di quella Comune, la quale per i suoi bei palazzi e piacevoli giardini era da molti anni divenuta il più bel paese della Valle, come al presente ne è il più compassionevole. Passata l'alluvione si è anche trovata una staffetta russa che a canto del suo cavallo giaceva fracassata sulle sponde della Calancasca. Sembra che quel corriere siasi trovato sul ponte dell’Aramo al momento che diroccava.
Il paese de’Griggioni dopo essere stato entro quell'anno più volte ed alternativamente preso