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ritati francesi comparvero in rotta nell’atterrita Mesolcina, ed affatto la saccheggiarono. Prima del loro arrivo tutti quei che aveano prese le armi, o che potevano esser accusati del partito austriaco, eransi salvati sui monti, od aveano abbandonata la Valle.
L’avanguardia francese che conduceva circa quattrocento prigionieri, e scortava gli equipaggi, fu all’improvviso assalita da ua distaccamento austriaco, il quale nel giorno antecedente da Chiavenna era disceso all’imboccatura della Forcola, ove nascostamente tenevasi in imboscata. I Francesi così sorpresi, furono in un momento disarmati, e prigionieri degli stessi lor prigionieri, per la medesima via della Forcola vennero condotti al campo nemico.
Al principio di settembre passò per la Mesolcina alla volta di Coira un distaccamento di trecento Cosacchi appartenenti al corpo di Suwarow, il quale col restante di sua forte armata passava allora il S.Gottardo per internarsi nella Svizzera. Quei barbuti ed indisciplinati militari ebbero in tutte le Comuni vallerane ove passavano forti dispute cogli abitanti perchè esigevano ciocchè per mancanza non poteva loro venire somministrato.
Dopo le già narrate antiche alluvioni successe in un sol anno del decimo secolo, le quali