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in diversi luoghi lungo lo stradale degli attacchi coll’avanguardia nemica, ove restarono sempre dei morti d’ambe le parti. Causa del cattivo tempo il forte dell’armata francese non potè in quella giornata proseguire il suo viaggio, ma dovette pernottare in Mesocco, ove mise tutto sossopra. Avendo un Magistrato reclamato con calore presso i Superiori di quelle truppe sulle violenze che esse commettevano contro la popolazione, il generale in Capo gli rispose: che non poteva opporvisi perchè così esigevano le vicende della guerra. Nel seguente giorno 7, dopo d’aver persi alcuni de’ suoi malvestiti soldati, l’armata passò la montagna.
Prima d'abbandonare Mesocco, i Capi di quell’armata tentarono in diverse guise di far seco condurre i due grossi cannoni che ancor si trovavano nella Casa comunale, ciocche per l’enorme lor peso fu ad essi impossibile.
È rimarchevole il Buono, ossia cedola rilasciata dal Comandante della prima retroguardia francese ai Console di s.Vittore, stato obbligato di fornirgli gente e bestiami per il trasporto delle munizioni; il Buono era così concepito: La Nazion francese ha il diritto di requisire; la legge a ciò l'autorizza, e la Comune paga.
Dopo la partenza dei Francesi, la Reggenza di Valle fece spezzare quei due pezzi composti
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