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obbligate con prontezza di fornir alternativamente ed a proprie spese un giornaliere e proporzionato numero d’uomini, i quali cogli austriaci dovevano montar la guardia sui detti confini.
Da quell'anno in poi non si tenne più Centena, perchè gli affari comuni della Mesolcina vengono di presente trattati nelle Conferenze e Consigli Generali così detti di Valle, le di cui deliberazioni devono però essere riferite alle Comuni per la sanzione, qualora queste, per mezzo dei loro giurati od incaricati, non avessero già dato il loro voto sopra quegli oggetti che previamentefossero stati proposti. La Centena potrebbeperò aver luogo ogni volta che l’intero popolo della Valle la richiedesse.
All’alba del 6 marzo 1799 le truppe francesi, le quali si trovavano stazionate in Bellinzona e suoi contorni entrarono inaspettatamente nella Mesolcina in numero di dieci mila uomini circa comandati dai generali Lecourbe e Mainoni per rendersi nell’interno della Repubblica affine di riunirsi al corpo d’armata dei generale Massena. Al loro passaggio i Francesi trattarono la Valle ostilmente, giacché oltre d’entrare con violenza nelle case dei pacifici abitanti spogliandoli di quanto avevano di più prezioso, gli obbligavano anche colla forza a trasportare i loro equipaggi e munizioni. I fuggitivi trecento Austriaci ebbero