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d'una nuova legge civile e criminale, basati però su quelli di Martinone, qual legge quantunque meglio circostanziata e più addattata ai tempi, e già stata stampata in molti esemplari per cura dei Capi delle tre Giurisdizioni, fu rigettata dalla maggioranza di quella Riunione, conservando in vigore solo la legge di Martinone.
Nello stesso sopraccitato anno morì in Leggia M.a Maddalena Sultore, la quale fu origine di scoprire la più rara, fedele e sincera amicizia che reciprocamente esisteva fra due giovini Mesolcinesi l’uno di Leggia, e l'altro di Cama, chiamato il primo Giuseppe Sultore, e l'altro Clemente Maffioli, fatto d’amicizia che può essere paragonato all’antico tanto rinomato di Tito e Gisippo. Allorché Maria aveva ventun’anni, era al pari amata dai due amici, ma essa segretamente inclinava più a Clemente, mentre i di lei genitori preferivano di dar la loro figlia in matrimonio a Giuseppe perchè era dell’istesso loro parentado; ambi erano però della medesima indole, e circa d’egual età e fortuna. I due amici niente si tenevano celato, anzi a vicenda si confidavano i loro più segreti pensieri, e spesso senza la minima gelosia si trattenevano sul loro tenero amore che nutrivano per Maria, e reciprocamente si esortavano a chiedere la di lei mano; ma al pensiere che uno