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per riconciliare una volta i partiti delle altre due, e quelle Comuni alle quali erano state levate le Missioni invocavano per il loro richiamo, come pure gli esiliati instavano presso il Governo della Repubblica per ottenere la loro liberazione.

In queir anno l’intera Mesolcina fu immersa in una profonda afflizione cagionata da una violente febbre maligna, la quale particolarmente entro i tre mesi di quell’estate, la indebolì d’un decimo della popolazione.

Al principio del 1708 le Comuni fratiste vedendo che niente si risolveva sulle Missioni e sugli esiliati, delegarono in segreto due deputati per ciascuna alfine di progettare un termine a tanta longaggine.

La Commissione nel giorno otto gennajo si radunò in Soazza, ove decise all’unanimità di richiamar le Missioni e mantenerle nelle Cure anche colla forza.

Intanto che il partito fratista agiva per pervenire ai suoi intenti, quello dei preti convocò nel giorno 25 febbrajo il popolo di Roveredo e Calanca in Assemblea generale per decidere sulla presa risoluzione dei fratisti. In quella numerosa Radunanza prima di passare ad altre determinazioni, si nominarono alcuni deputati per liquidar i conti delle spese generali criminali, indi si agitò la questione sugli esiliati, su di che