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Castaneta è situata un quarto d'ora al disotto della Comune di Santa Maria, che erta giace sopra un’alta collina, sulla sommità della quale s’innalza quell’antica torre.

Prima d’incominciar l’intrapresa, si spedì un distaccamento d’alcuni armati verso il ponte di Sorte, sul timore d’una qualche discesa di fratisti dalla Giurisdizione di Mesocco, i quali fra tutti quei disordini si tennero tranquilli.

A mezza mattina del 14 marzo l'armata turba riunita in Castaneta s’inviò con tamburro battente per eseguire il di lei disegno; ma arrivata alla fontana Breden venne assalita da tali fucilate e lanciate di pietre che T obbligarono a retrocedere con perdita d’alcuni e con gravi ferite di molti altri. In quella e nella susseguente giornata gli assedianti tentarono in diverse guise l’attacco, ma sempre indarno.

Allorché, dopo due giorni d’inutile accampamento, svergognati gli assedianti erano in procinto di ritornarsene alle lor case, ricevettero una lettera dell’arrestato Giovanelli, il quale li supplicava di levar l’assedio, che altrimenti egli con li suoi compagni sarebbero stali gettati dalla torre. Prima che gli armati abbandonassero Castaneta, insorse fra essi una forte disputa che produsse spargimento di sangue e fu causa di un total saccheggio di quella Comune.