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Sotto gli undici agosto la Sacra Congregazione scrisse alla Reggenza di Valle che poteva niente determinare riguardo le Missioni della Mesolcina, finchè avesse inteso il rapporto del Vescovo diocesano sull’esatta situazione delle Cure.

Intanto li caporioni del partito pretista si riunirono in Leggia nella casa d’Antonio Camone, ove nominarono tre deputati che furono l’istesso Camone, Francesco Giovanelli e Gasparo Righettone per portarsi all'imminente Dieta generale, la quale dovea riunirsi in settembre, affine di nuovamente istare per il totale licenziamento delle Missioni che occupavano le Cure della Valle a pregiudizio dei preti patrizj.

Una delle prime operazioni di quella Dieta fu l’ordinare, sotto il 7 settembre, la riconferma dell’apposito decreto del 1691 coll’appendice non solo dell’esclusione da ogni Consiglio, beneficio ed onore della comune patria, ma anche l’applicazione di due cento scudi a quelle Comuni della Mesolcina, le quali non l’avessero prontamente messo in esecuzione.

Tostochè tal rigoroso decreto fu divulgato nella Mesolcina, il partito pretista che si credeva di far a quell’epoca la maggioranza in Roveredo, s’accinse di rimuovere tutti i cappuccini dalle Cure vallerane; al qual fine im-